Aspetti conoscitivi della socializzazione





Piaget (1) dimostra che l'avvento del pensiero operativo � una condizione del passaggio dalla socialit� primaria, spontanea, affettiva, interessata, egocentrica, ad una socialit� riflessa, fondata sulla reciprocit� dei diritti e dei doveri.
Dipende dal tipo di rapporti tra gli educatori ed il bambino che quest'ultimo acceda ai metodi intellettuali che gli permettono di ricevere e di trattare le informazioni che gli vengono dagli altri in modo da collocarsi tra di essi, da agire su di essi, da legarsi ad essi in questa o quell'altra maniera. Vediamo, per esempio, che un tipo di pedagogia autoritaria, la quale lascia il bambino passivo di fronte ai problemi, sviluppa una forma di sensibilit� intellettuale, una forma di spirito critico, ed anche, senza alcun dubbio, una forma di ragionamento diversa da quelle forme che promuove una pedagogia la quale inciti il bambino a porre egli stesso i problemi.
Il dato sociale viene appreso e, prima ancora, comunicato. La comunicazione prende in considerazione la personalit� degli altri, e da questo punto di vista dipende dalla « percezione degli altri » . Quest'ultima determina nell'adulto una pluralit� di processi, di cui la psicologia genetica studia la formazione e l'associazione. La « percezione degli altri » si basa, ad un livello elementare, sulle reazioni condizionali, in cui le sanzioni di tipo emozionale rivestono un ruolo importante; le mimiche e gli atteggiamenti degli altri hanno avuto assai spesso un significato dalle soddisfazioni o insoddisfazioni concomitanti nel soggetto: dalla preponderanza di una particolarit� - sorriso, tipo di sguardo, lentezza o vivacit� dei gesti - il bambino arguisce un genere di rapporto sociale e, oltre a questo, un certo numero di attributi (calore, gentilezza, apertura, ecc. ). Si costituiscono cos� delle categorie empiriche, che sono il fondamento della interpretazione di base.
Queste ultime sono orientate in seguito ad un certo numero di atteggiamenti la cui formazione � importante cogliere durante l'infanzia: la tendenza ad attribuire delle intenzioni agli altri; la propensione a dare agli altri gli attributi della categoria sociale alla quale appartengono (stereotipia); la ricerca di una rappresentazione armonica, dalla quale sono escluse le particolarit� discordanti; la proiezione, la quale sottost� a dei meccanismi variabili secondo le situazioni: tendenza alla assimilazione delle persone, ad opporsi ad esse, a una rappresentazione sistematicamente ottimista o pessimista.





NOTE
(1) Cfr. Jean Piaget, Cos'� la psicologia, Roma , G.T.E. Newton, 1989.





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